Cessione del quinto: come richiedere l’estinzione anticipata

La cessione del quinto, non finalizzato sempre più richiesto da lavoratori dipendenti e pensionati, può essere estinta anticipatamente. 

In questa guida, ti spieghiamo quando conviene e come richiedere l’estinzione anticipata della .

Prima di entrare nel vivo del focus, spieghiamo brevemente perché questo tipo di funziona, quali sono i vantaggi della cessione del quinto.

  • Il rimborso del prestito erogato è garantito dal datore di lavoro (per il lavoratore dipendente) o dall’Inps (per il pensionato) in quanto avviene con trattenuta in busta paga o cedolino della pensione.  In questo modo, il rischio di insolvenza del cliente è azzerato. 
  • La rata di rimborso non può essere d’importo superiore al 20% (1/5) dello stipendio o pensione mensile netta.
  • Non vengono richieste garanzie particolari ma vi sono alcune condizioni da rispettare: il lavoratore deve avere un contratto a tempo indeterminato o con durata almeno pari a quella del piano di ammortamento del prestito.
  • In più, è obbligatorio stipulare una polizza assicurativa a copertura del rischio di perdita di lavoro (per i lavoratori) o morte (per i pensionati).

Torniamo al focus. Quando conviene l’estinzione anticipata della cessione del quinto? Come richiederla?

Quando conviene richiedere l’estinzione anticipata ?

La normativa che disciplina la cessione del quinto (art. 125-sexies del Testo Unico Bancario) prevede la possibilità di chiedere l’estinzione anticipata del in qualsiasi momento. Basta dotarsi del ‘conteggio estintivo‘, un documento da richiedere presso la banca erogatrice del prestito che riporta il calcolo esatto del debito residuo da versare.

In caso di estinzione anticipata, si perderanno i soldi relativi alle imposte di bollo ed alle spese di istruttoria. 

Il contratto di prestito potrebbe contenere la clausola delle penali legate all’estinzione anticipata, da calcolare sul debito residuo. Ricordiamo, però, che la penale non può superare l’1% dell’importo da rimborsare (se mancano più di 12 mesi alla scadenza naturale del contratto) e può essere prevista soltanto in caso di contratti d’importo superiore ai 10mila euro. Nel caso manchino meno di 12 mesi alla scadenza, l’indennizzo non può essere superiore allo 0,5%. 

Al contrario, la banca dovrà restituire la parte del premio assicurativo non goduta nonché le commissioni bancarie calcolate in precedenza e già corrisposte. In certi casi, le banche tentano di non sottrarre nel conteggio estintivo né le commissioni bancarie né i ratei assicurativi fino al termine del periodo concordato. Se noti questo tipo di strategia, parlane con la tua banca.

Non sempre conviene estinguere il debito in anticipo: a fare la differenza è il fattore temporale.

Il piano di ammortamento adottato dalle banche italiane prevede prima il pagamento degli interessi e costi accessori, poi il rimborso del finanziamento. Di conseguenza, le prime rate includono una parte consistente di interessi ed una quota minima di capitale. Rata dopo rata, la parte di interessi diminuisce e sale quella del capitale. 

Ne deriva che estinguere in anticipo la cessione del quinto conviene, se possibile, agli inizi del prestito per risparmiare notevolmente sugli interessi bancari

Al contrario, il vantaggio diminuisce man mano che la naturale scadenza del contratto si avvicina.

Come richiedere l’estinzione anticipata della cessione del quinto

Il cliente intenzionato a richiedere l’estinzione anticipata della cessione del quinto deve, necessariamente, contattare la banca che ha erogato il finanziamento via PEC o tramite raccomandata comunicando il numero del contratto ed i propri dati personali.

L’istituto di credito, entro 10 giorni dalla ricezione della richiesta, dovrà inviare al cliente il conteggio estintivo, un documento riepilogativo che deve riportare:

  • l’importo complessivo da versare;
  • l’importo dell’eventuale penale per la richiesta di estinzione anticipata;
  • gli estremi per effettuare il versamento.

Una volta estinto in anticipo il debito, la banca dovrà fornire al cliente una lettera liberatoria da trasmettere contestualmente al datore di lavoro o all’Ente Previdenziale. Questo documento attesta che il cliente non deve più nulla all’istituto di credito, che il debito è estinto.

La banca dovrebbe rimborsare spontaneamente al cliente i costi non dovuti. In caso di mancato rimborso, il cliente può fare richiesta di risarcimento alla banca. Se l’istituto di credito non corrisponde il rimborso richiesto, è possibile rivolgersi l’Arbitrato Bancario e Finanziario per risolvere rapidamente la controversia.

Il cliente ha tempo 10 anni dalla data di estinzione anticipata del prestito, prima che il diritto al rimborso cada in prescrizione.

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Informazioni su Jacqueline Facconti

Laureata in Economia Aziendale e in Strategia, Management & Controllo con 110 e Lode presso l’Università di Pisa, redattrice e collaboratrice editoriale per vari blog e siti Economici e Business
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