Cessione del quinto per dipendenti pubblici e privati

La è una modalità di rimborso del di cui possono usufruire i dipendenti pubblici e privati. Si tratta di , erogabili in tempi rapidi, predisposti per i titolari di contratti di lavoro a tempo indeterminato, ossia impiegati pubblici, statali e dipendenti privati. La cessione del quinto può essere concessa anche ai pensionati.

Una delle caratteristiche più importanti della cessione del quinto sta nella possibilità per il dipendente di restituire il debito cedendo un quinto dello stipendio, attraverso la mediazione del datore di lavoro. È proprio l’azienda, infatti, a trattenere la quinta parte dello stipendio versandola direttamente all’istituto di credito verso il quale il lavoratore è debitore.

In questo articolo si scopriranno quali sono le caratteristiche della cessione del quinto per i dipendenti statali, pubblici e privati.

Cessione del quinto per i dipendenti pubblici

I dipendenti pubblici possono accedere agevolmente al credito e in virtù del rapporto di lavoro dipendente, rimborsare il debito con la cessione del quinto dello stipendio.

I tempi per la concessione del prestito sono piuttosto rapidi; ovviamente l’entità della somma che è possibile ottenere dipende dall’ammontare dello stipendio e dal piano di ammortamento predisposto. Il numero massimo di rate del piano di rimborso è pari a 120 mensilità.

I dipendenti pubblici, per ottenere la cifra richiesta, devono avere determinate caratteristiche:

  • avere un’età compresa tra i 18 e i 75 anni;
  • essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • avere una copertura assicurativa: è obbligatoria per legge.


Quali sono le caratteristiche della cessione del quinto dello stipendio per un dipendente pubblico? Innanzitutto la rata fissa, che viene versata dall’azienda per conto del lavoratore all’istituto di credito. Gli importi ottenibili sono consistenti, anche grazie alla possibilità di dilazionare il rimborso in 10 anni e 120 rate. Non è indispensabile alcuna garanzia aggiuntiva, quale per esempio la firma di un coniuge o di un garante. Per quanto riguarda i documenti, sono necessari:

  • un documento d’identità valido;
  • il codice fiscale;
  • la busta paga.

Cessione del quinto per i dipendenti statali

I dipendenti statali possono usufruire di un trattamento differenziato per quanto riguarda la cessione del quinto dello stipendio. L’unico requisito è l’iscrizione al NoiPa, un sistema che permette ai lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione di ottenere alcune agevolazioni. Si tratta della cessione del quinto NoiPa: PA sta per pubblica amministrazione. Si tratta di una modalità, frutto di un accordo tra le banche e lo Stato. Per esempio, la gestione delle partite stipendiali è semplificata, così come l’iter per il calcolo della quinta parte dello stipendio. Il sistema NoiPa, tuttavia, favorisce i piccoli ; per un ammontare di denaro più consistente il dipendente statale deve indirizzarsi su modalità tradizionali di cessione del quinto dello stipendio. Sarà dunque l’entità del credito a influenzarne la scelta.

I dipendenti statali, anche se iscritti al registro dei cattivi pagatori, potranno accedere al credito attraverso la cessione del quinto per cattivi pagatori. Nel panorama creditizio attuale non esistono altri strumenti che permettano a un cattivo pagatore di ottenere denaro da una banca.

Grazie alla cessione del quinto il dipendente può ottenere dai 5.000 ai 75.000 euro; il piano di rimborso varia dai 24 ai 120 mesi. Anche per i dipendenti statali, così come per i privati, è obbligatoria la sottoscrizione di una polizza assicurativa. Il tasso è fisso e la cessione del quinto può consentire di avere in corso anche altri finanziamenti. È l’ipotesi ideale per chi ha bisogno di ulteriore liquidità.

In tutti i casi di cessione del quinto, dunque, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati, la rata mensile non potrà mai essere superiore a un quinto dello stipendio. La normativa in materia ha inteso tutelare la dignità della persona, evitando così che un piano di rimborso possa causare situazioni di indigenza per il lavoratore.

Il DPR 180, all’articolo 5, prevede che gli impiegati dello Stato, e tutti i lavoratori a tempo indeterminato, possano richiedere un prestito con cessione di un massimo del quinto dei propri emolumenti mensili, al netto delle ritenute e per non più di dieci anni.

Cessione del quinto per i dipendenti privati

Anche per i dipendenti del settore privato, che facciano richiesta di un prestito di denaro con modalità di rimborso con cessione del quinto, è prevista la presentazione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Qual è l’iter per ottenere il prestito? Il dipendente privato può inoltrare la domanda alla propria banca di fiducia, presentando la documentazione necessaria. Nello specifico sono necessari il codice fiscale, un documento in corso di validità e la busta paga. La banca esamina la documentazione e si riserva di concedere o meno la somma richiesta. Sarà poi il datore di lavoro a trattenere in busta paga un quinto dello stipendio, per rimborsare il debito. Il richiedente, inoltre, non è obbligato a indicare la finalità del prestito; potrà utilizzare il denaro per qualunque tipo di finalità consentita dalla legge.

I requisiti per la concessione del quinto ai dipendenti, da parte delle aziende private, sono i seguenti:

  • l’azienda deve avere almeno 16 dipendenti;
  • l’azienda deve rientrare nelle categorie: S.r.L, S.p.A, Fondazione, Ente, Coperativa, Onlus e in ogni caso avere un massimo di 200 dipendenti.

Come nel caso dei lavoratori dipendenti del settore pubblico, anche quelli del settore privato dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa, obbligatoria per legge, e presentare prova del rapporto di lavoro di tipo dipendente. La polizza assicurativa è stata resa obbligatoria, con legge dello Stato, per prevenire l’insolvenza nei casi di decesso o perdita del lavoro del richiedente.
La cessione del quinto si caratterizza per:

  • la rata fissa;
  • la possibilità di richiedere e ottenere somme rilevanti, in virtù di piani di rimborso fino a 10 anni: la durata del piano varia in base all’anzianità di servizio e al TFR maturato nel frattempo;
  • la possibilità di ottenere il prestito anche senza la firma congiunta di un coniuge.

Infine si ricorda che, in alcuni casi, è possibile aumentare la richiesta di denaro con la modalità del doppio quinto; in tal caso la rata trattenuta dal datore di lavoro costituirà il 40% dello stipendio del richiedente. Il doppio quinto è escluso per i pensionati.

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