Prestiti ai dipendenti statali: vantaggi e consigli

I lavoratori del settore pubblico hanno la possibilità di richiedere e ottenere finanziamenti molto vantaggiosi. Si tratta di prodotti finanziari come la cessione del quinto e il doppio quinto, in grado di soddisfare anche le esigenze di soggetti che in passato hanno avuto problemi di restituzione del debito.

Prestiti NoiPA in favore dei dipendenti statali: vantaggi e consigli

Si chiama NoiPa ed è il portale che permette di gestire il trattamento economico di alcune categorie di lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione. Collegandosi al sito https://noipa.mef.gov.it si possono raccogliere informazioni destinate a:

  • pubblica amministrazione: ossia amministrazioni che aderiscono al NoiPa, come sanità, scuole, enti pubblici ed enti locali;
  • amministrati gestiti: il personale dipendente;
  • enti partner: istituti che collaborano oppure interagiscono con il NoiPa.

Le informazioni reperibili sul portale sono utili a quanti sono alla ricerca di un piccolo prestito oppure di un finanziamento pluriennale. Il piccolo prestito consiste nell’erogazione, da parte di un istituto di credito, di una somma idonea a fronteggiare piccole spese impreviste, da restituire con un massimo di 48 rate mensili; il piccolo prestito comporta anche il pagamento delle spese accessorie relative alla polizza assicurativa e a determinati costi amministrativi.

Se si richiede un prestito pluriennale, invece, si ha accesso a una somma più rilevante, fino a 75.000 euro, con piani di rimborso quinquennali o decennali, per un massimo di 120 rate.

Possono accedere a un prestito pluriennale i lavoratori dipendenti che abbiano maturato almeno 4 anni di lavoro oppure i lavoratori titolari di un contratto a tempo indeterminato da più di tre anni.

Prestiti ai dipendenti statali: la cessione del quinto

A volte il piccolo prestito, come quello previsti nel NoiPa, non basta a far fronte a spese improvvise. Per il piccolo finanziamento e per quello pluriennale è necessario fornire una documentazione che verrà valutata dalla banca e sono richiesti requisiti che non tutti possono vantare. Uno dei prestiti più gettonati, anche tra quanti hanno difficoltà ad accedere ai prestiti, è la cessione del quinto dello stipendio.

È una materia disciplinata dalla legge 180 del 1950, e si rivolge ai dipendenti statali. In virtù della cessione del quinto il lavoratore dipendente può ottenere un prestito, in cambio della trattenuta in busta paga della quinta parte dello stipendio netto. Il vantaggio di tale prodotto è la sostenibilità del piano di rimborso e la restituzione del debito senza alcuna criticità.

Una delle caratteristiche della cessione del quinto è l’assenso, da parte dell’azienda presso cui è impiegato il richiedente, a fare da tramite con l’istituto di credito: è il datore di lavoro che versa mensilmente, direttamente alla banca, la rata del prestito, trattenendo la somma dalla busta paga del dipendente.

Quali sono le caratteristiche di questa formula di finanziamento? Il prestito con la cessione del quinto prevede un tasso fisso e non contempla l’apposizione di ipoteche e la presenza di un garante. La pratica, inoltre, può essere espletata per via telematica, specialmente per quanto riguarda l’invio della documentazione.

È possibile richiedere e ottenere cifre comprese tra i 5.000 e i 75.000 euro, con piani di rimborso che vanno dai 24 ai 120 mesi.È prevista la sottoscrizione di una polizza assicurativa.

Prestiti ai dipendenti statali: il doppio quinto

Oltre alla cessione del quinto dello stipendio, un altro strumento vantaggioso è il prestito delega, noto anche come doppio quinto; si tratta di un prestito rimborsabile con una rata pari al 40% dello stipendio netto.

Come nel caso della cessione del quinto, a poter usufruire del prestito sono i dipendenti statali, i lavoratori delle amministrazioni pubbliche. Deve tuttavia sussistere una convenzione tra l’ente che eroga il finanziamento e l’azienda o l’ente presso cui lavora il soggetto richiedente.

Può accedere al doppio quinto anche il titolare di un contratto di prestito con cessione del quinto; si può arrivare ad ottenere una rata di rimborso pari al 50% dello stipendio.

L’accordo tra l’istituto di credito, il richiedente e il datore di lavoro è una condizione indispensabile affinché il prestito venga concesso, tuttavia l’azienda non ha l’obbligo di accettare, come accade nella cessione del quinto.

Quali sono le caratteristiche del prestito con cessione del doppio quinto? La rata mensile non varia fino alla fine del piano di rimborso, dunque non risente dell’andamento dei tassi d’interesse. Nonostante sia prevista una durata massima di dieci anni, con 120 rate da pagare, il debito può essere estinto prima della scadenza naturale; in tal caso il richiedente risparmierà sugli interessi che non sono ancora maturati.

Per chi è stato protestato o iscritto nel registro dei cattivi pagatori, il consiglio è di optare per la cessione del quinto oppure per il prestito delega. La presenza del datore di lavoro, che trattiene la somma utile a pagare la rata, è una garanzia per la banca. Inoltre, nel caso del doppio quinto, non è previsto l’obbligo di motivare la richiesta della somma di denaro.

È esclusa anche la necessità di fornire ulteriori garanzie. L’unico obbligo che sussiste è relativo alla sottoscrizione di una polizza assicurativa, per tutelare l’istituto di credito nel caso di licenziamento o decesso del richiedente, prima che il debito sia stato estinto.

Chi può richiedere il quinto e il doppio quinto

I soggetti che possono richiedere ed eventualmente ottenere quinto e doppio quinto sono:

  • i dipendenti statali;
  • molti dipendenti pubblici e privati: devono tuttavia essere titolari di un contratto a tempo indeterminato.

Uno dei vantaggi di questa tipologia di prestito è la possibilità di accedere al credito da parte di soggetti precedentemente protestati; possono ottenere un finanziamento con cessione del quinto e prestito delega anche i titolari di altri contratti di finanziamento. I pensionati sono esclusi dalla possibilità di accedere al doppio in quanto una rata pari al 40% della pensione è ritenuta troppo impegnativa.

Per accedere al finanziamento, inoltre, è sempre bene aver accumulato una soglia minima di TFR e aver maturato una certa anzianità di servizio; alcune banche e istituti di credito, infatti, possono escludere i soggetti che non rispettano tali parametri di garanzia.

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