Consolidamento debiti: cos’è e quali vantaggi offre

Il consolidamento dei debiti permette al debitore di estinguere tutti i finanziamenti in corso, accorpando le rate in un’unica mensilità; il richiedente, inoltre, ha anche la possibilità di ottenere un nuovo prestito.

Si tratta di un prodotto finanziario ideale per chi è titolare di altri contratti di finanziamento, con più rate mensili da sottoscrivere per la restituzione del debito contratto. Solitamente, il consolidamento del debito permette di rimodularlo con una rata mensile più bassa e un tasso di interesse agevolato.

Cos’è il consolidamento dei debiti

Il consolidamento dei debiti è consigliato a quanti rischiano il sovraindebitamento, a causa di un accumulo di rate e di una esposizione debitoria a cui diventa difficile fare fronte. L’ulteriore liquidità di cui si dispone permette di affrontare serenamente la fase dell’ammortamento del debito, specialmente da parte di single e famiglie. Grazie alla ristrutturazione del debito è possibile ottenere:

  • rate più basse;
  • un’estensione nel tempo del piano di ammortamento;
  • tassi di interesse più bassi;
  • l’estinzione dei vecchi debiti nell’ottica di un debito unico da rimborsare con un mutuo.

Il consolidamento del debito può essere annoverato tra le varie forme di finanziamento previste nel nostro ordinamento giuridico, secondo quanto prevede il decreto legge 212 del 2011. Per poter accedere al consolidamento bisogna essere provvisti di determinati requisiti; l’istituto che erogherà il denaro, infatti, verifica il merito creditizio del richiedente e la sua situazione economica. Solo qualora la banca non ravvisi alcun rischio di insolvenza da parte del richiedente, si procederà con l’iter previsto per la concessione del consolidamento.

Una delle verifiche più importanti attiene alla eventuale iscrizione del richiedente al CRIF: in tal caso difficilmente la domanda verrà accolta. L’iscrizione al registro dei cattivi pagatori rimane un ostacolo quasi insormontabile se si vuole accedere al credito. Solo la cessione del quinto dello stipendio può, in alcuni casi, permettere al richiedente di ottenere un finanziamento.


I requisiti per ottenere il consolidamento dei debiti sono i seguenti:

  • età compresa tra i 18 e i 75 anni:
  • anzianità di lavoro non inferiore a 1 anno;
  • titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • reddito dimostrabile: per le partite IVA;
  • titolarità di una pensione di anzianità;
  • nessuna traccia di protesti o pignoramenti nel proprio curriculum creditizio.

Come ottenere il consolidamento dei debiti

Come ottenere il consolidamento dei debiti? La concessione non deve rappresentare un rischio per l’ente che eroga il denaro. Uno dei parametri a cui le banche fanno più attenzione è il rapporto tra le entrate mensili e l’ammontare complessivo delle rate da pagare. Se tale parametro non è sostenibile, difficilmente la banca concederà il consolidamento. Se a tale parametro si aggiunge l’iscrizione al CRIF, allora ottenere il consolidamento sarà impossibile. Inoltre è indispensabile che nella documentazione venga fornita prova di un reddito stabile oppure di una pensione percepita regolarmente.

Nel caso in cui non ci fosse tale prerogativa, il richiedente dovrà presentare la figura di un garante, che farà fronte al debito in caso di insolvenza.
Non è difficile che la banca richieda la sottoscrizione di una cambiale pari all’ammontare del finanziamento o di una parte; la cambiale è immediatamente eseguibile, dunque rappresenta un’ottima garanzia di rientrare in possesso, del tutto o in parte, del denaro prestato.

Se si configura la possibilità di un mutuo per consolidamento, la banca può anche decidere di apporre un’ipoteca sull’immobile.
Di quali documenti ha bisogno la banca per valutare la richiesta di consolidamento debiti? Il richiedente deve fornire tutti i documenti che costituiscono prova dei prestiti da estinguere:

  • i conteggi estintivi: sono i calcoli del debito da rimborsare ai creditori, ai fini della liberazione del richiedente dai vincoli con i precedenti istituti di credito;
  • la documentazione relativa ai finanziamenti ricevuti: è un elenco di tutti i creditori, con l’indicazione delle somme da sanare;
  • le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni;
  • l’elenco delle spese correnti: serve alla banca a verificare che la famiglia del richiedente abbia sufficiente autonomia economica per il proprio sostentamento; in tal caso è richiesto anche un certificato dello stato di famiglia;
  • i liberi professionisti e gli imprenditori dovranno produrre le scritture contabili degli ultimi tre esercizi o in alternativa gli estratti conto bancari;
  • l’attestazione della fattibilità del piano.

È importante sottolineare che i conteggi estintivi sono decisivi ai fini della determinazione della somma che verrà prestata per consolidare il debito. La legge 297 del 2011 stabilisce che i beni del richiedente potrebbero non essere sufficienti a garantire un piano di consolidamento dei debiti. In tal caso la proposta deve essere avanzata con la sottoscrizione congiunta di più soggetti, per integrare la domanda con un patrimonio beni in grado di tutelare l’istituto di credito in caso di insolvenza del debitore.

Vantaggi del consolidamento debiti

Quali sono i vantaggi del consolidamento debiti? Secondo un’indagine statistica, il vantaggio più importante riscontrato da quanti ottengono la possibilità di ristrutturare il debito è di ordine psicologico. Riuscire ad accorpare più rate in un’unica mensilità permette di affrontare più serenamente il piano di ammortamento del debito.

La rata a fine mese, infatti, si aggiunge a tutta una serie di voci di costo che ogni famiglia deve sostenere: l’affitto, le bollette relative alle utenze, l’eventuale mutuo per la prima casa, le rate per l’acquisto dell’auto o del computer. L’accumulo dei bollettini da pagare è causa di stress e preoccupazioni. La rata unica da onorare a fine mese, per quanto sostanziosa, risulta essere meno pesante dal punto di vista psicologico.

I prestiti non ipotecari, inoltre, a differenza di quanto accade per i mutui, prevedono tassi di interesse più elevati. La Banca d’Italia ha calcolato che il tasso d’interesse medio per un prestito non ipotecari ammonta a circa il 10% del capitale, contro il 2,5% del tasso applicato al mutuo: la sostituzione di vari prestiti con un mutuo consente il risparmio pari al 75% degli interessi.

Un ulteriore vantaggio, per quanti scelgono il consolidamento del debito, sta nella possibilità di allungare nel tempo il piano di ammortamento; la durata è superiore rispetto a quella prevista per il prestito personale. Se si considera che i tassi di interesse applicati sul debito vengono abbattuti del 75%, si comprende come il consolidamento del debito permetta al debitore di tirare un sospiro di sollievo.

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