Prestiti: qual è l’importo massimo che posso richiedere?

Tutti coloro che hanno bisogno di si domandano “qual è l’importo massimo che posso richiedere?“. Il quantum è la prima preoccupazione per chi necessita di liquidità. 

L’importo massimo che si può ottenere quando si chiede un dipende da una serie di fattori che incidono sul calcolo. L’elemento più importante è il reddito disponibile e dimostrabile.

Gli altri due fattori importanti sono la continuità del reddito ed il tasso d’interesse applicato al . Banche e società finanziarie sanno benissimo, ormai, che pagare rate di rimborso che superino il 20-25% del reddito significa mettere in difficoltà i clienti col rischio che non possano onorare regolarmente i pagamenti.

Oltre questa soglia, viene generalmente coinvolta una terza persona, un garante o fideiussore. E’ possibile superare questa soglia con tipi di finanziamento come la cessione del quinto e il prestito con delega che, però, sono riservati solo a certe categorie.

Prestiti: l’importo massimo dipende da 3 principali variabili

Innanzitutto, l’importo massimo erogabile per un prestito dipende dal reddito percepito dal richiedente, che deve essere dimostrabile

Mostrare alla banca soltanto l’estratto conto non basta. Bisogna presentare tutta la necessaria documentazione fiscale: la busta paga o il cedolino della pensione da cui risulta l’importo esatto del reddito mensile. 

I lavoratori autonomi dovranno, invece, presentare alla banca il Modello Unico da cui si potrà determinare il reddito medio.

Altrettanto importante è la continuità del reddito disponibile con cui la banca definirà la durata massima del rimborso (numero di rate). 

Per i lavoratori dipendenti, viene determinata dal tipo di contratto di lavoro (la disponibilità sarà sul lungo periodo se è a tempo indeterminato e sul breve periodo in caso di contratto a tempo determinato).

Per i lavoratori autonomi viene calcolata in base all’andamento reddituale nel tempo, dal numero di anni dell’attività e da altri fattori.

All’importo complessivo del finanziamento, da definire in base a reddito e continuità, bisognerà sottrarre il “peso” dei costi applicati dalla banca, quindi il tasso d’interesse e le spese accessorie obbligatorie (istruttoria, assicurazioni, ecc.) e facoltative (particolari polizze assicurative). Serve per capire quanto effettivamente finirà nelle tasche di chi richiede il prestito.

Il TAEG è il tasso che comprende sia il sia le spese accessorie obbligatorie escludendo quelle facoltative.

Cessione del Quinto: l’importo massimo che si può richiedere

La Cessione del Quinto è un tipo di prestito riservato a lavoratori dipendenti e pensionati. Le rate mensili di rimborso vengono trattenute direttamente dalla busta paga o pensione. L’importo non può superare il 20% (un quinto) dello stipendio o pensione netta. 

E’ un finanziamento a tasso fisso non finalizzato, che si può richiedere senza dover motivare la richiesta e senza ricorrere a ipoteche o garanti.

La durata va da 24 a 120 mesi e prevede la copertura assicurativa (obbligatoria) sulla vita e sui rischi legati alla perdita dell’impiego. Si tratta di un prestito adatto per cattivi pagatori o protestati che ne possono fare richiesta presentando la documentazione necessaria.

Qual è l’importo massimo che si può ottenere con la Cessione del Quinto?

L’importo delle rate fisse non è uguale per tutti, varia in base a certi fattori per pensionati e dipendenti.

Per i prestiti per dipendenti, le variabili sono l’importo dello stipendio netto mensile, gli anni di anzianità, l’ammontare del TFR, l’indice di affidabilità dell’azienda (per l’assicurazione), lo stato di salute.

Chi ha uno stipendio medio/alto, una buona anzianità e TFR può arrivare ad ottenere fino a 75.000 euro: c’è la possibilità di richiedere il Prestito Delega con trattenuta di un ulteriore quinto. 

Lo stesso vale per i prestiti per pensionati. Possono ottenere fino a 75.000 euro se rispondono a certi requisiti:

  • età massima al momento della richiesta del prestito compresa tra 75 e 80 anni;
  • buono stato di salute;
  • non percepire pensioni e assegno sociale o di invalidità civile, per inabilità o assegni di sostegno al reddito (VOCRED, VOCOOP, VOESO);
  • non percepire pensioni con contitolarità per la quota non di pertinenza del soggetto che richiede la .

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Informazioni su Jacqueline Facconti

Laureata in Economia Aziendale e in Strategia, Management & Controllo con 110 e Lode presso l’Università di Pisa, redattrice e collaboratrice editoriale per vari blog e siti Economici e Business
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